È vero: capisci l’importanza delle cose quando ti vengono a mancare! E di questi tempi, a mancare è davvero tanto: i luoghi, gli abbracci… persino i sorrisi, nascosti come sono dietro un’anonima mascherina.
Ciò che appariva routine, normale attività quotidiana, spesso stancante nel suo ciclico ripetersi, oggi viene ricordato con dolce malinconia e una nuova consapevolezza che nulla può essere più dato per scontato. Non è più scontato prendere il caffè con un amico, andare al cinema, organizzare un viaggio, e del tempo che rimane, ne usi una parte per rivivere quelle esperienze che ora puoi solo rinviare ad un tempo indeterminato, magari, nel frattempo, scrivendole per condividerle.
Dei tanti anni di attività impiegati nella promozione dei miei vini e del mio olio EVO in giro per l’Europa, è questo ciò che rimane: i ricordi di decine e decine di grandi e piccole città, di luoghi dal nome impronunciabile e di lunghe passeggiate tra i centri storici e le aree pedonali; sempre alla ricerca del tempo, fra il tanto lavoro, per visitare un museo o solo per osservare un monumento.
Resta anche il ricordo del cibo: le “frites” cotte nel grasso bovino in un improbabile street food belga o i pancake olandesi consumati in una caffetteria accanto la stazione centrale di Amsterdam; il più buon cordon bleu di maiale mai mangiato in vita mia, scovato nell’unica birreria di una sperduta cittadina bavarese, o l’appuntamento quotidiano con le rosinenschnecken in una qualsiasi bakery tedesca.
Il ricordo di un viaggio è esso stesso un viaggio, con un bagaglio sempre più pesante di conoscenze e saperi, ma così leggero da permetterti di volare. E di queste esperienze vorrei rendervi partecipi, senza uno schema, senza alcuna cronologia. Perché nei ricordi tutto rivive nel tempo presente.
Al prossimo appuntamento.